Cos'è l'intelligenza emotiva? è importante per la nostra vita?
- Dott. Stefano Bonato
- 14 set 2023
- Tempo di lettura: 6 min
In questo articolo ti spiego che cos'è l'intelligenza emotiva e perchè migliora la nostra vita.

Che cos'è l'intelligenza emotiva?
L'intelligenza emotiva è la capacità di comprendere, utilizzare e gestire le proprie emozioni in modi positivi per alleviare lo stress, comunicare in modo efficace, entrare in empatia con gli altri, superare le sfide e disinnescare i conflitti.
In termini pratici, questo significa essere consapevoli che le emozioni possono guidare il nostro comportamento e avere un impatto sulle persone e imparare a gestire quelle emozioni, sia le nostre che quelle degli altri. Prima di poter sviluppare l'intelligenza emotiva, è quindi necessario avere una buona capacità di mentalizzazione, cioè di concepire noi stessi e gli altri come aventi degli stati mentali.
L'intelligenza emotiva serve a costruire relazioni più forti, avere successo a scuola e al lavoro e perseguire efficacemente i tuoi obiettivi di carriera e personali. Può anche aiutarti a connetterti con i tuoi sentimenti, trasformare l'intenzione in azione e prendere decisioni su ciò che conta davvero per te.
L'intelligenza Emotiva crea un'armonia fra "mente e cuore", questo porta ad un uso intelligente dell’emozione. Ciò che proviamo è alla base di quasi tutte le decisioni più importanti che prendiamo nella nostra vita. Saper riconoscere e dare un nome alle nostre emozioni è quindi fondamentale per dare significato a quello che ci accade.
Chi ha inventato il concetto di intelligenza emotiva?
Ad inventare il concetto di intelligenza emotiva sono stati i professori Peter Salovey e John D. Mayer, che ne parlarono per la prima volta nel 1990 nel loro articolo "Intelligenza emotiva" sulla rivista Imagination, Cognition and Personality.
I due studiosi diedero una prima definizione di intelligenza emotiva, intendendola come: «La capacità di controllare i sentimenti ed emozioni proprie e altrui, distinguere tra di esse e di utilizzare queste informazioni per guidare i propri pensieri e le proprie azioni».
Il significato di intelligenza emotiva viene sviluppato successivamente dal giornalista scientifico e psicologo Daniel Goleman il quale, nel 1995, pubblica il libro "Intelligenza emotiva: che cos'è e perché può renderci felici", rendendo questo tema molto conosciuto sia in ambito psicologico e sociale, sia in ambito lavorativo.
Lo schema di Goleman sull’intelligenza emotiva
Secondo Goleman l’intelligenza emotiva è costituita da alcune competenze fondamentali per il nostro benessere, sia a livello personale che a livello sociale.
Chi possiede queste competenze è probabile che sia in grado di instaurare migliori rapporti sociali, prendere decisioni in linea con le proprie motivazioni e mantenere un livello di autostima elevato.
Per spiegare cosa significa “intelligenza emotiva”, Goleman ha sviluppato una struttura di cinque pilastri che la costituiscono, oltre a una serie di abilità che possono essere sviluppate e migliorate, in modo che chiunque possa diventare più intelligente emotivamente.
Le cinque componenti dell’intelligenza emotiva per Goleman sono:
Autoconsapevolezza
Autoregolamentazione
Motivazione
Empatia
Abilità sociali
Vediamo nel dettaglio i 5 pilastri dell’intelligenza emotiva di Goleman.
1. Autoconsapevolezza
Facciamo prima di tutto un esperimento:
Identificate una emozione che provate spesso, ad esempio quando siete al lavoro.
Fate un esempio di un episodio in cui l’avete provata.
Che cosa vi viene in mente, quali immagini o ricordi?
Che cosa significa per voi sentirvi in questo modo? Che implicazioni ha sulla vostra vita professionale?
A che cosa serve provare quell’emozione? Che informazioni dà su voi stessi, gli altri e il contesto in cui vi trovate?
Quanto è stato difficile rispondere a queste domande? Quanto siete consapevoli delle emozioni che state provando? L’autoconsapevolezza è la capacità di riconoscere un’emozione nel momento in cui si presenta: è la chiave di volta dell’intelligenza emozionale. Se conosciamo le nostre emozioni, come si presentano e in che occasioni, non saranno fenomeni sconvolgenti per noi.
Prendiamo ad esempio le situazioni in cui è richiesta una nostra performance, come un esame, in cui potremmo agitarci molto, fino a sperimentare un vero e proprio attacco d'ansia. Imparando a utilizzare la nostra intelligenza emotiva, quando l'ansia arriverà la riconosceremo e la potremo affrontare prima che essa degeneri. Se invece questa emozione ci investirà come una valanga, ne saremo più facilmente sopraffatti. La paura delle proprie emozioni spesso coincide con una scarsa intelligenza emotiva.
2. Autoregolamentazione
L'autoregolamentazione vuol dire imparare a gestire le proprie emozioni che non significa negarle o eliminarle, ma fare in modo che non si trasformino in comportamenti indesiderati. Quali sono le emozioni che facciamo più fatica a controllare? In quale situazione si presentano e cosa hanno causato nella nostra vita?
L’emozione della rabbia, ad esempio, è una di quelle da cui spesso ci facciamo travolgere. Pensiamo, ad esempio, a un litigio con un collega: cosa potremmo dire di cui poi ci pentiremmo immediatamente? Quale invece potrebbe essere la strategia più efficace per comunicare la nostra rabbia?
Con la capacità di rimanere emotivamente presente, puoi imparare a gestire le tue emozioni senza lasciare che prevalgano sui tuoi pensieri e sul tuo autocontrollo. Sarai in grado di fare scelte che ti permetteranno di non avere comportamenti impulsivi, controllare le tue emozioni in modo sano, prendere l'iniziativa, rispettare gli impegni e adattarti alle mutevoli circostanze.
3. Motivazione
Motivare se stessi è essenziale anche per concentrare l’attenzione e mantenere la motivazione nel perseguimento di un obiettivo. Può essere importante, ad esempio, distinguere se si sta agendo spinti dalla speranza di successo, piuttosto che dalla paura del fallimento.
4. L'empatia
L’empatia è un concetto molto conosciuto e dibattuto, che consiste nella capacità di comprendere le emozioni altrui; le persone con questa competenza sono dei buoni ascoltatori, sono attenti agli aspetti verbali e non verbali della comunicazione e non si fanno condizionare da pregiudizi.
Mostrano sensibilità, ma soprattutto aiutano gli altri basandosi sulla comprensione delle loro esigenze e dei loro sentimenti, senza anteporre il proprio punto di vista e la propria prospettiva.
5. Le abilità sociali
Numerose sono le abilità che ci permettono di avere successo nelle relazioni sociali.
Tra le abilità sociali rientra, ad esempio, la capacità di avere influenza, cioè di utilizzare tattiche di persuasione efficienti. Anche la capacità di comunicare in modo efficace, gestire i conflitti, cooperare in team ed essere un buon leader rientrano tra queste, così come essere capaci di comportamenti prosociali.
Perché è importante sviluppare l’intelligenza emotiva?
Probabilmente conosci persone che sono accademicamente brillanti, tuttavia non hanno successo sul lavoro o nelle loro relazioni personali per colpa di una bassa intelligenza emotiva.
Il quoziente di intelligenza (QI) da solo non è sufficiente per farti raggiungere il successo nella vita. Sì, il tuo QI può aiutarti ad entrare all'università, ma è il quoziente della tua intelligenza emotiva che ti aiuterà a gestire lo stress e le emozioni quando affronti gli esami finali.
Infatti, come esiste un’intelligenza razionale, esiste anche un’intelligenza di tipo emotivo, ossia la capacità di comprendere le nostre emozioni e quelle degli altri.
Non solo: la mancanza di intelligenza emotiva avrà un impatto negativo sulle prestazioni lavorative. Gli studi dimostrano che, in ambito lavorativo, più si sale nei livelli dell’organizzazione, più l’intelligenza emotiva è importante.
L’85% delle competenze considerate determinanti per definire un vero leader dipende dall’intelligenza emotiva.
Come sviluppare l’intelligenza emotiva
Goleman crede che l’intelligenza emotiva possa essere appresa o migliorata questo ti consentirà ti consentirà di entrare in empatia con chi ti circonda, comunicare in modo efficace e gestire i conflitti.
Le persone con un buon livello di intelligenza emotiva sono capaci di parlare delle proprie emozioni, di raccontarle e quindi di gestirle. Al contrario, chi non ha un vocabolario emotivo sviluppato soffre di alessitimia, la difficoltà ad accedere al proprio mondo emotivo e identificare le emozioni negli altri e in se stessi.
Una persona emotivamente intelligente è adattabile e flessibile e non teme i cambiamenti. Si adatta facilmente alle situazioni nuove sul lavoro e nella vita privata, è incuriosito dalle novità e non ha paura di sperimentare.
Una delle caratteristiche delle persone emotivamente intelligenti è non dipendere dal giudizio degli altri. La persona, essendo pienamente consapevole delle proprie emozioni, se ne assume anche la responsabilità di fronte agli altri e valuta quando è il caso di condividerle.
Per migliorare l'intelligenza emotiva, ci sono tanti libri interessanti:
“Scopri la tua intelligenza emotiva” di Brockert S., Braun G.
“Intelligenza emotiva” di Daniel Goleman.
“Lavorare con intelligenza emotiva” di Daniel Goleman.
“Intelligenza emotiva per un figlio” di John Gottman.
“Intelligenza emotiva per un bambino che diventerà uomo” di Kindlon D.,Thompson M.
“Costruire l'intelligenza emotiva. Come potenziare l'intelligenza emotiva nei bambini” di Linda Lantieri.
“Intelligenza emotiva. Pillole metaemotive per vivere meglio” di Antonella D'Amico
“A scuola di intelligenza emotiva” di Stefano Centonze
Se non hai voglia di leggere questa è una lista di film sull’intelligenza emotiva:
Inside Out: in questo film di Disney le emozioni sono protagoniste. Attraverso una bambina il film ci mostra cosa succede ogni volta che un sentimento (gioia, tristezza, ira, paura e disgusto) ci invade: come si presenta, le conseguenze e come poterlo gestire.
Wonder: la pellicola affronta questioni come il bullismo, l’autostima, il concetto di sé, il rispetto e la tolleranza verso ciò che è diverso, l’accettazione. Il protagonista, grazie alla sua intelligenza emotiva, riesce a superare le difficoltà, facendosi accettare dagli altri per la sua unicità.
La ricerca della felicità: il film incoraggia la riflessione sulla felicità, il sacrificio, la frustrazione e il superamento delle difficoltà, insegnando cosa siano i valori, la capacità di superare gli ostacoli nonostante le avversità. Anche qui il protagonista utilizza la sua intelligenza emotiva per arrivare finalmente al successo.
Come misurare l'intelligenza emotiva?
Per misurare l’intelligenza emotiva è possibile utilizzare il Mayer-Salovey-Caruso Emotional Intelligence Test (MSCEIT) che è basato su una serie di problemi emotivi e situazioni che mettono alla prova 4 tipologie di abilità personali:
la percezione delle emozioni, cioè la capacità di decifrare le emozioni proprie e altrui;
l’uso delle emozioni per facilitare il pensiero e affrontare diverse situazioni;
la comprensione delle emozioni, cioè capire da dove vengono e come/quando si manifestano;
la gestione delle emozioni, che vuol dire sapersi controllare quando sorgono le emozioni.
Il test misura l'intelligenza emotiva attraverso una serie di domande e verifica la capacità del partecipante di percepire, utilizzare, comprendere e regolare le emozioni. Utilizzando domande basate su scenari quotidiani, l'MSCEIT valuta quanto bene le persone rispondono ai compiti sociali, leggono le espressioni facciali e risolvono i problemi emotivi. Oggi è utilizzato in contesti aziendali, educativi, di ricerca e terapeutici.
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